Festival della Canzone Italiana

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       PICCOLA STORIA DEL FESTIVAL DI VELLETRI

Il Festival di Velletri nacque nel 1953, due anni dopo la nascita del Festival di Sanremo. La nona ed ultima edizione fu quella del 1961: a consacrarne la “fine” fu lo scarso interesse della RAI che determinò la fuga degli sponsor.
In poche edizioni diventò l’antimanifestazione alla gara canora della città ligure.  Basta scorrere gli annali dal 1953, quando nacque, fino alla sua nona ed ultima edizione nell’ottobre 1961, e vedere gli autori delle canzoni in gara ed i cantanti chiamati ad interpretarle. Celebrità come Carla Boni, Gloria Christian, Fausto Cigliano, Jimmy Fontana, Nunzio Gallo, Gino Latilla, Natalino Otto, Nilla Pizzi, Flo Sandon’s, Claudio Villa, Achille Togliani ed altri, il top della musica leggera. Per gli autori, un nome solo basta per far capire come la ribalta veliterna fosse ambita, quello di Mario Ruccione, artefice di Buongiorno tristezza, e Corde della mia chitarra.
Più volte la regina della canzone italiana degli anni Cinquanta, Nilla Pizzi, nelle trasmissioni di Paolo Limiti ha ricordato che al suo attivo c’è anche il Festival di Velletri. Lo vinse alla quinta edizione, quella del 1957 con “Dicembre mi ha portato una canzone”, forse la più famosa tra quelle lanciate a Velletri.
Nomi notevoli testimoniano la validità dell’iniziativa, maestri come: Segurini, Fragna, Canfora; mentre tra i presentatori la crema si contendeva il palco, bastano i nomi di Corrado, Enzo Tortora e Lello Bersani.
Velletri si stava pian piano riavendo dalle tremende ferite riportate dalla IIª guerra e cercava qualcosa che potesse rilanciarla nella ribalta nazionale: così un gruppo di persone, tra professionisti, giornalisti, imprenditori e politici pensò di creare un festival della canzone.
All’inizio era una distrazione in più legata alla festa carnascialesca, ma si costatò che l’interesse fu subito enorme. Posti esauriti in teatro e gente per le strade, nonostante il freddo, ad ascoltare le canzoni attraverso gli altoparlanti sistemati per il carnevale lungo le strade e nelle piazze del centro.
Attraverso le frizzanti serate, il Festival di Velletri prendeva corpo con una velocità quasi insospettata, e s’impose subito all’attenzione dei mass media della carta stampata dell’epoca.
Solo la Rai, monopolio della diffusione radiofonica e televisiva (manipolata da persone con sani principi), non ne volle mai sapere, così senza sponsor, il meraviglioso fardello stava diventando sempre più costoso e si decise di sospenderlo. - IL   GIALLO -



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 1°  Festival della Canzone Italiana

    Velletri - 7 febbraio 1953                                (ricerche di M. Moreno)

Accompagnava le canzoni il celebre Quartetto STAR’S.


Godiamo questo dì!

Motto: SEMEL IN ANNO

Fra nacchere e tromboni
tra canti e mille suon,
è ritornato Re di Carnevale
È festa dentro il cuor
è festa dell’amor,
è il giorno del più folle baccanale
Cogliamo l’occasion per danzar, cantar, baciar
goder la vita, il mondo e i dolor dimenticar

    Ritornello,

Godiamo questo bel dì
principio dell’avvenir!
Bambine belle, su spargete a piene man
con i coriandoli, la fede nel domani!
Sei tu, mia mascherina,
che fai sognar l’amor
che fai gustar e per un attimo
la splendida beltà
di baci che fanno sognar.

Velletri, pure, tu,
vestita in rosso e blu,
in verde, in giallo, accogli Carnevale
e le tue bimbe in cor
intonano con ardor
in estasi il tuo canto trionfale:
“Godiamoci il presente, che il doman chissà… chissà… 
se bello come l’oggi o un pò triste spunterà…  

    Ritornello,

Godiamo questo bel dì ecc.... ecc...

 


Carnevale a Velletri

Motto: OSARE SEMPRE

1.

Mascherine, mascherine,
che si fa nelle vetrine?...
A Velletri il Carnevale
su sbrighiamoci a portare.
Ci comanda Rugantino
 

Ritornello,

Carnevale, Carnevale
tu che regni da burlone
sulle maschere in vacanza
sei il signore del veglione
Son gagliardi i Veliterni
già ne parla anche la storia,
occhi tinti e nasi finti
sanno fare gran baldoria.

Carnevale, carnevale
ogni scherzo per te vale.
Allegria e nulla più
A Velletri trovi tu. 

                 2.

C’è Pierrot, c’è Colombina,
Balanzone, Meneghino,
Pulcinella ed Arlecchino
che fan parte del drappello.
Li comanda Rugantino… 

Ritornello,

Carnevale, Carnevale
tu che regni ecc. ecc.

 


Incanto di Carnevale

Motto: DISPETTI AMOROSI

1.

Splende il sole d’or,
nei cuori ardenti scende il suo tepor;
la primavera torna già,
ridesta ancora il fascino d’amor.
Velletri sogna, Velletri canta,
esulta e freme di passion. 

Refrain

Torna, torna, Carneval!
Sorride il cielo sul tripudio della gioventù.
Torna, torna, Carneval!
Velletri lieta si riveste delle sue beltà.
Canti, suoni, fremiti d’amor
feste, baci, palpiti nei cuor!
È tornato Carneval!
In folle danza gia tripudiano le maschere
ridono e gaie cantano
le bimbe belle che già sognano l’amor. 

2.

Come un’illusion
fiorisce e sboccia tenero l’amor;
le mascherine pensan già,
al cavaliere che le bacerà.
È frenesia, tutto è follia:
è un breve incanto in ogni cuor. 

Refrain

Torna, torna, Carneval! Ecc.

 


Inno a Re Burlone

Motto: CARPE DIEM

                    1.

Col carico di gioia e di passione
è ritornato ancora Carneval,
portando ai primi albori di febbraio
il suo bagaglio più canoro e gaio...
Ed ogni mascherina incipriata
la bocca rossa al canto schiuderà. 

Ritornello,

Carnevale, Carnevale,
Re Burlone di squisita voluttà,
nell’ardente baccanale
tu sai dare a tutti la felicità.
Bimbe belle come stelle
mascherate si vorranno far baciar!
E il monarca più gioviale
al suo seno tutte quante stringerà. 

                    2.

Risuona, come un inno di vittoria
il canto dell’estrosa gioventù
e ride compiaciuto Re Baldoria
se per Velletri vola la canzone.
Cantate mascherine, l’allegria
col vostro più cordiale ritornel. 

Ritornello,

Carnevale, Carnevale, ecc.

 


Sò Velletrani

Motto: ME PIACEREBBE

Volano canzoni
se festeggia er Carnevale
ciuppe, ciuppe, ciuppe,
Primavera bussa già
semo tutti boni
ogni scherzo oggi vale
ciuppe, ciuppe,
quanta felicità  

Ritornello

Sò Velletrani
li paciocconi
ce piace er vino
li maccheroni
ce avemo l’anima
sincera e onesta
tutti li giorni
famo ‘na festa.
Se la saccoccia s’asciutterà
chi se n’importa
tira a campà.
È  Carnevale, dovemo cantà.

 


Comizio d'insetti

Motto: COMIZIANTE

In un giardino in mezzo a tante aiuole
la pace non regnava tra gli insetti
perché il loro capo, un cicalone
voleva mangiare senza lavorare.

Un comizio si farà
per cambiare il podestà
abbasso il cicalone
è un vero fannullone.
Lui non vuole lavorare
la formica noi vogliam. 

Questa si, questa si,
che non canta ma pane ci dà
con le lucciole in sentinella
la formica fu podestà
tutti quanti batterono le man,
il cicalone alla fuga si dà. 

La pace è ritornata nel giardino
le lucciole, le quiete coccinelle
le api, i grossi grilli, con impegno
lavorano concordi per il regno.

 


Stornellata al Carnevale

Motto: SE SON ROSE FIORIRANNO

È Carnevale!
È Carnevale ed ogni scherzo vale!
Però la donna prendila col miele,
se no diventa tutta pepe e sale...  

1.

Vecchie chitarre, dolci mandolini,
suonate in mezzo al popolo giocondo...
Quante macchiette, quanti Rugantini,
tra calici di vino rosso e biondo! 

Ritornello,

Fior di gaggia, di Carnevale non si piange mai!
Scherziamo allegramente in compagnia...
ognuno lasci a casa i propri guai!
Soltanto in questa festa nei veglioni,
    noi si diventa “principi” e “sultani...”
    facciamo un poco tutti i mattacchioni...
    ai debiti ci penserem domani!
Fior di gaggia,
che fantasia di carri, che via-vai,
con lancio di coriandoli per via…
spettacolo che non si scorda mai! 

2.

Non v’arrabbiate, belle mascherine,
se i giovanotti sono tutti audaci…
E perdonate, dolci Colombine,
se cercano soltanto i vostri baci! 

Finalino,

È Carnevale ed ogni scherzo vale!

 


È tornato Carnevale

Motto: OMNIA 

                     1.

Salutiamo il bel paese
tutto affabiIe e cortese,
è tornato carnevale!
Su i bicchieri e taccian l’opre,
Carnevale or tutti copre
d’una gioia universale. 

Dolce bimba, il tuo sorriso
mostra tutto un paradiso
di serena voluttà,
mira in ciel la bianca luna
par che danzi la laguna
freme e palpita con te.

Ritornello,

O Carnevale
che frenesia,
quanta allegria tu ridai ad ogni cuor,
tu sei quel nettare
di lunga vita
perché ci invita
sempre a danzar.
In ogni cuor quanta illusion!
O bimbe ardenti pien di passion.

                    2.

Carneval, la bianca vesta
disusata ha nella cesta
veste come un burattin.
Oh!... non passino quest’ore!
Quanta gioia, quanto amor
ei riporta a noi vicin. 

Canti e danze dappertutto.
Carneval non mangia asciutto
egli è un Sir di voluttà.
Quand’ei passa ovunque il sole
ride, intessono calore
le terrestri deità.

 


Sorrisi di Maschere

Motto: IN HOC SIGNO... 

                    1.

Sorridi, deliziosa mascherina:
è ritornato ancora Carnevale!
L’amor si desta in te bella bambina,
col fuoco d’un estroso baccanal!
Dal piano fino al monte noi cantiamo
quest’inno eterno della gioventù:
“Godiamo oggi, al resto non pensiamo…
il tempo passa e non ritorna più…”

Refrein

Danza Velletri
e vola in cielo una canzon
che noi cantiamo
con voce calda di passion.
Belle bambine,
bocche ridenti da baciar,
siete le mascherine
che doneranno la felicità! 

                    2.

C’è in aria il palpitar di giovinezza
con labbra rosse e fuoco dentro il cuor…
Le trombe squillan forte e la gaiezza
risveglia il desiderio dell’amor.
Ci porta il suo saluto un menestrello…
C’invita alla baldoria Re Burlon…
Cantiamo, dunque, in coro il ritornello
che sa donare a tutti il buonumor: 

Refrein

Danza Velletri  ecc. ecc.

 


Carnevale dell'amore

Motto: RUGA

 

Carnevale,
carnevale,
sei la fiamma dell’amore,
donne belle,
come stelle.
che ti fanno innamorare, 

Tu guarda lassù
quante coppie ci stanno,
tu guarda laggiù,
quanti baci si danno. 

Carnevale,
carnevale,
sei la fiamma dell’amore,
dolce sogno per ogni cuore
perché fai amare la gioventù.
Il giovanotto corre a danzar
perché la bella lo sta ad aspettar
e se la mamma poi non li guarda,
c’è chi s’azzarda
pure a baciar. 

Carnevale,

carnevale,   etc. etc.

 

Le canzoni, secondo il concorso, dovevano essere intitolate al più giocondo e scapigliato periodo dell’anno, e delle decine e decine arrivate la Commissione giudicatrice dopo accurato esame ha scelto queste dieci. Presentava ed intratteneva il fior fiore del Varietà con a capo Fiorenzo Fiorentini il notissimo “Sor du’ fodere” di Radio Campidoglio e novità gradita di “Rosso e Nero”.